giovedì 2 gennaio 2014

Mutuo e interessi oltre usura: la Corte d'Appello di Venezia condanna la banca usuraria

L'usura bancaria nel contratto di mutuo è stato uno degli argomenti più "ricercati" nel nostro blog e tra i nostri associati nell'anno che si sta concludendo, e non solo per alcuni interventi televisivi (vedasi "Le Iene").

La recente giurisprudenza formatasi in materia ha messo in discussione le modalità di calcolo degli interessi stabilita dalle banche nei confronti dei clienti, denunciando l'esistenza di una prassi del settore poco trasparente e, a detta dei tribunali, non del tutto legale.

Questo orientamento è stato seguito anche dalla recente sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello di Venezia, e che vi proponiamo di seguito, ove il giudice di secondo grado è stato chiamato a decidere una controversia tra banca e cliente.

La Corte d'Appello doveva accertare se gli interessi complessivi pattuiti/promessi con il cliente superassero la soglia usura stabilita con legge n. 108 del 7 marzo 1996, e quindi se l'intermediario bancario avesse applicato al consumatore interessi oltre la soglia usura (art. 2, comma IV).

Nella sentenza si comprende facilmente che il giudice, dopo aver richiamato l'art. 1815, comma 2 del Codice Civile ("se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla è non sono dovuti interessi"), ha chiaramente stabilito che in tutti i casi ove la soglia usura sia superata vi sia la "conversione forzosa del mutuo usurario in mutuo gratuito, in ossequio all'esigenza di maggiore tutela del debitore e ad una visione unitaria della fattispecie connotata dall'abbandono del presupposto soggettivo dello stato di bisogno del debitore, a favore del limite oggettivo della "soglia" di cui all'art. 2, IV comma, della stessa Legge n. 108/1996" (Corte d'Appello di Venezia - sentenza n. 342/2013).

Il giudice evidenzia che in tale calcolo devono essere inclusi anche gli interessi pattuiti a titolo di mora, e cioè quelli che il mutuatario deve versare nel caso di ritardo nel versamento della singola rata.

Applicando tale criterio, la Corte d'Appello di Venezia ha accertato che gli interessi pattuiti tra le parti superavano il limite usura, in violazione delle citate norme di settore.

La Corte d'Appello di Venezia ha sentenziato che, accertata la nullità della clausola relativa agli interessi, il mutuo deve essere considerato gratuito, così come stabilito anche dalla Corte di Cassazione (vedi).

Evidenziamo che anche in questa circostanza, la vicenda oggetto di decisione riguarda un contratto di mutuo acceso in periodo antecedente all'entrata in vigore della legge contro l'usura, ma ciò non diminuisce l'importanza del ragionamento proposto con la sentenza.

Alla luce di questo ulteriore intervento dei giudici, il consumatore può, ove vi siano i presupposti sopra richiamati, chiedere alla banca:

- la restituzione degli interessi versati;
- chiedere di non dover più versare interessi per il mutuo in futuro;
- rinegoziare il contratto di mutuo (sia l'importo totale che le rate mensili da versare);
- se il mutuo è estinto, chiedere il rimborso dei maggiori interessi versati negli anni;

Qui la sentenza n. 342/2013 della Corte d'Appello di Venezia

Corte d'Appello Venezia - sentenza n. 342/2013

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