giovedì 15 settembre 2011

Da Trentino inBlu al blog: obbligazioni Argentina – il giudice americano si esprime in favore dei risparmiatori italiani

A Trentino inBlu radio sono stati trattati gli ultimi sviluppi della vicenda obbligazioni Argentina e di seguito vi proponiamo alcuni spunti emersi dalla trasmissione.

Novità importanti per gli acquirenti dei tango bond che hanno deciso di adire il tribunale dell'Icsid (Banca Mondiale) al fine di ottenere dall'Argentina la restituzione del capitale investito in obbligazioni.

Ricordiamo che la causa era stata avviata alcuni anni fa dagli obbligazionisti italiani attraverso la TFA (Task Force Argentina), un organismo creato dall'ABI e presieduto da Nicola Stock, con lo specifico fine di chiedere direttamente all'emittente (Argentina) il pagamento delle somme versate con l'acquisto delle obbligazioni. Somme rimaste congelate a seguito del rifiuto di rimborso opposto dal Governo Argentino nel dicembre 2001 con la dichiarazione di moratoria del debito estero.

La controversia legale è a lungo rimasta “bloccata” in quanto il giudice americano doveva valutare l'esistenza della propria giurisdizione rispetto all'azione, ovvero se il tribunale fosse o meno competente a decidere sull'intera vicenda.

Dopo aver a lungo atteso, lo scorso 4 agosto 2011 il tribunale dell'Icsid ha depositato il provvedimento con il quale si è dichiarato competente a decidere nel merito la causa, ordinando di avviare la discussione del merito della vicenda.

Questa decisione ha di fatto cancellato una delle principali difese proposte dalla Repubblica Argentina, la quale puntava sull'assenza di potere di decisione da parte del tribunale e conseguente affossamento della causa intentata dagli obbligazionisti italiani nei propri confronti.

Nicola Stock ha espresso soddisfazione per il provvedimento adottato ed ha osservato che “la decisione è un successo ed una soddisfazione per gli obbligazionisti italiani e sancisce il loro diritto ad avviare azioni legali contro l'Argentina”.

E' evidente, infatti, che l'esito positivo dell'azione legale – per la quale questa Associazione esprime ancora una volta i propri dubbi – appare più vicino alla luce del provvedimento pronunciato dal giudice americano.

Continueremo ad agire affinché sia stabilita la responsabilità dell'Argentina al fine di ottenere un equo risarcimento del danno patito dagli obbligazionisti italiani” ha aggiunto Stock, manifestando un nuovo ottimismo.

Stock dimentica, però, che il giudice americano ha risolto, solo dopo 5/6 anni, una questione preliminare e ancora non è stata avviata la fase di discussione del merito della vicenda.

In altri termini, a distanza di 10 anni dalla moratoria dichiarata dalla Repubblica Argentina, il processo nei confronti di quest'ultima non è ancora di fatto iniziato.

A ciò si aggiunga, e questo rende più incerta la bontà di questa azione legale, che anche in caso di esito positivo dell'azione giudiziaria avviata da TFA, non si intuisce in che modo potranno essere recuperati i soldi dei risparmiatori italiani.

Tutti questi aspetti rendono poco credibile, a parere nostro, questa azione legale anche se registriamo il punto segnato da TFA nei confronti dell'Argentina. 

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