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mercoledì 18 maggio 2016

Tango bond - arriva il rimborso per i risparmiatori italiani

Oltre cinquantamila piccoli investitori italiani rimasti "scottati" dal default delle obbligazioni Argentina del dicembre 2001 dovrebbero essere rimborsati entro fine giugno 2016  dallo Stato sudamericano.

Questa la novità rilevante emersa, all'esito di una intensa attività di negoziazione avviata negli ultimi mesi e finalizzata al riconoscimento di un congruo indennizzo per  i  titolari di titoli emessi dal Governo di Buenos Aires (vedi qui).

Dato  atto che tale risultato è stato raggiunto con l'attività svolta dalla Task Force Argentina, l'accordo intervenuto nelle settimane scorse prevede un rimborso degli obbligazionisti italiani, si ritiene attorno a cinquantamila, pari al 150% dell'importo nominale versato all'atto dell'acquisto.

Da una nota di TFA risulta che l'importo che l'Argentina sembra disposta a rimborsare, complessivamente pari a circa 1,85  miliardi di dollari, verrà depositato in un conto infruttifero in attesa del disbrigo delle formalità necessarie per consentire il pagamento dei singoli aderenti all'iniziativa avviata da Nicola Stock.


giovedì 12 maggio 2016

La Consob sanziona il Banco Popolare per il collocamento dei fondi a "finestra di collocamento"

Di recente, la Consob ha sanzionato il Banco Popolare per il collcamento di prodotti finanziari particolarmente complessi presso la propria clientela, ravvisando la violazione delle norme in materia di profilatura dei clienti ed informativa in merito agli strumenti finanziari negoziati.

Le sanzioni amministrative che hanno riguardato i vertici di Banco Popolare sono passate sotto silenzio, quasi ignorate dagli organi di stampa, ma sono interessanti laddove hanno riguardato particolari prodotti finanziari emessi dall'istituto di credito.

Oggetto del controllo avviato da Consob, conclusosi con le citate sanzioni amministrative, sono i cosiddetti "fondi a finestra di collocamento", ossia prodotti emessi dalla stessa banca e proposti ai propri clienti nella fase precedente alla definitiva emissione sul mercato secondario di questi valori mobiliari.

L'Autorità garante ha rilevato in particolare, la violazione delle norme in materia di conflitto di interessi, laddove la banca avrebbe, come si legge nella Delibera n. 19638, "compiuto scelte strategiche, riflesse nei documenti riguardanti la pianficazione commerciale ed i sistemi di incentivazione, tali da orientare, in assenza di adeguata valorizzazione degli effettivi bisogni ed esigenze della clientela, la propria attività di commercializzazione su specifici prodotti o categorie di prodotti (prevalentemente caratterizzati da elevati commissioni up front e collocabili "a finestra") che maggiormente concorrevano alla realizzazione degli obiettivi economici della Banca, attribuento, peraltro, particolare rilevanza, tra le fondi di liquidità a cui attingere per successivi impieghi, ad operazioni di disinvestimento anticipato.".

E quindi, la Consob rileva e sanziona le condotte della banca che, versando in conflitto di interessi, ha sollecitato i clienti ad investire in questi prodotti finanziari emessi dal gruppo, interessato ad ottenere la vendita in fase di collocamento.

La Consob è andata oltre ed ha accertato la carenza di strutture e procedura per la profilatura dei clienti e, in particolar modo, della valutazione di adeguatezza del prodotto rispetto alla clientela per la quale era previsto il servizio di consulenza.

Tali carenze, a detta dell'autorità garante, violano le norme previste del TUF con conseguente determinazione delle sanzioni amministrative verso i vertici del Banco Popolare.

Qui il provvedimento.   

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